... e con questo me ne tiro (bellamente) fuori ...
con Michele ho provato la 3 giorni di camp della KTM al Ciocco. Sarebbero stati i miei giorni 2-3-4 su una moto da enduro per cominciare a capirla. Per adesso mi ha solo bastonato.
Parto con la consapevolezza che ho le ginocchia non a posto ma (ignorantemente) trascuro la cosa. Di fatto già nella prima mezza giornata riesco a acuire il dolore al ginocchio sx. Salto il pomeriggio e speranzoso che la cosa si risolva mi vado a comprare un tutore per il ginocchio.
Il mattino seguente con il tutore e il paracolpi sotto un paio di pantaloni nuovi (per contenere una "palla" di roba contenitiva attorno al ginocchio) decido di ripartire ... errore ...
ormai non mi potevo più fidare. E così dopo neanche un'ora alla prima grossa buca mi ci infilo senza speranza di uscirne (tutto) sano. Sdraiato a faccia in giù con il fiato corto corto per la botta al costato comincio a fare l'inventario dei pezzi.
C'è tutto ma la scapola dx, il costato dal lato destro, la mano sinistra e l'anca dx cominciano a fare molto male.
Seguo un pò il gruppo ma il dolore è forte ed così decido di lasciare.
In albergo devo anche aver spaventato michele che premurosamente mi aiutava. Non era mia intenzione farlo, ma per chi ha sperimentato l'incrinatura di una o più costole sa cosa vuol dire solo respirare (e non dico starnutire).
Grazie a san aulin, il dolore si attutisce e domenica sono in grado di tornare a casa poco dolorante. Ma oggi, senza aulin da ieri, è tutta un'altra cosa ...
KTM Camp (Ciocco) |
Peccato. Ho voluto provare una esperienza diversa, certamente dura, ma senza avere la forma fisica che serve. Forse ci vuole anche la forma mentale che porta chi fa enduro seriamente a non fermarsi neanche se gli saltano i tendini, se si azzoppa, se perde una mano (come il nostro istruttore Giorgio). Uomini che per la passione dello sport sanno tacere e andare avanti senza farsi problemi di fronte a nessuna salita per viscida che sia.
Io non credo di avere questa tempra e per quanto appena senza dolore (non dico sano) salirei sulla moto da enduro subito, credo che questo sport richieda veramente una fibra di quelle strong e forse che questa passione nascesse quando "da giovane", ovvero vent'anni fa, le ossa e i pezzi vari erano meno "sensibili".
Mi è piaciuto molto Michele che invece con metodo, la precisione che lo contraddistingue, la pazienza e il rigore con cui affronta le situazioni, ha fatto il camp in splendido modo portandolo a termine bene e soprattutto (e per fortuna) senza nessuna conseguenza fisica. Credo infatti che lui invece abbia tutti i mezzi per continuare a crescere e divertirsi nel (duro) mondo dell'enduro.
BRAVO MICHELE!!
Da un punto di vista non enduristico il viaggio di A/R passando per la Cisa è stato molto bello e ovviamente curvilineo ...
Visualizzazione ingrandita della mappa
da rifare!
0 Comments:
Post a Comment