martedì 24 febbraio 2009

La storia della KTM

eppure qualche volenteroso ha fatto anche la tesi sulla storia della KTM ... passione??

la storia della KTM



... ovviamente sì!
Grazie quindi all'autore che spero almeno abbia preso un buon voto e sia stato assunto (beato lui ;-)))))

domenica 15 febbraio 2009

Nessun motoraduno dello Stelvio nel 2009

Nonostante un comunicato stampa dai toni tutt'altro che pessimistici che hanno accompagnato la conclusione dell'edizione 2008 il Raduno STELVIO INTERNATIONAL 2009 non si farà. Ne comunica le motivazioni su AltaReziaNews il presidente del Moto Club Stelvio, Candido Rizzi che, per mezzo di una lettera scrive:


“Dopo 18 anni di successo, di spettacoli, di personaggi, di presenze impressionanti di motociclisti, e di grande lavoro e massimo impegno da parte degli organizzatori, il Moto Club Stelvio International getta la spugna. Diversi sono i motivi che ci hanno spinto a questa decisione: la mancanza di un ricambio generazionale; la manifestazione è diventata sempre pù grande e impegnativa; i costi sono lievitati, mentre la crisi ha lasciato il segno anche da noi; le polemiche sui disagi, rumori e problematiche di viabilità; la stanchezza accumulata in 18 anni di attività.



Tutti elementi che ci hanno portato ad una decisione dolorosa, ma inevitabile. Sono stati compiuti diversi passaggi istituzionali, con l’Amministrazione del Comune di Sondalo, con le Associazioni sportive locali, con la Pro Loco di Sondalo, nel tentativo di individuare un gruppo di giovani a cui lasciare questa pesante eredità, non trovando però una risposta adeguata.

Il nostro ringraziamento va a tutti i collaboratori che ci hanno affiancato in questi 18 anni, a tutti i volontari, alla Provincia di Sondrio, alla Comunità Montana Alta Valtellina, al Comune di Sondalo, alle Forze dell’Ordine, alle Aziende che ci hanno sostenuto, (una citazione particolare meritano Spidi, Kawasaki e Dueruote). Il rammarico è proprio quello di perdere l’esperienza maturata in tutti questi anni, esperienza che ci ha permesso di affrontare impegni così onerosi, anche sotto il profilo economico, riuscendo sempre a superare le difficoltà di bilancio.

Non solo: in annate particolarmente “felici”, il ns. Moto Club ha lasciato anche alcuni segni significativi alla comunità di Sondalo.
Ricordiamo il pulmino attrezzato di elevatore alla Casa di Riposo, una struttura in muratura adibita a cucina, completamente arredata, un impianto a gas, con bombolone interrato, a norma di legge, il rifacimento della linea elettrica e telefonica dell’area tennis, la rete tecnologica della nuova area parcheggio del Palazzetto, il rifacimento quadro elettrico del Palazzetto, a norma di legge, per 150 kw e, per ultimo, quest’anno, rifacimento illuminazione area verde adiacente il tennis.



Il mitico Stelvio International lascia così in eredità anche un patrimonio di pubblicità e di immagine per l’intera Valtellina, con benefici economici che sono andati a tutti gli operatori dell’intera zona e non solo di Sondalo. La speranza è che fra un anno o due un nuovo gruppo di sondalini riparta per questa avventura, così come abbiamo fatto noi nel 1990 raccogliendo il testimone lasciato dal Moto Club che ci ha preceduto. Da parte nostta diamo fin d’ora la garanzia della massima collaborazione ad ogni eventuale iniziativa per il recupero immediato del ns. caro motoraduno”.

sabato 14 febbraio 2009

Test di Motorbox della 990 SMT

... ed ecco il test di Motorbox .... l'attesa si fa più spasmodica ....

COM’ È Curioso segmento quello delle supermoto, fosse ancora vivo Darwin ne studierebbe attentamente le evoluzioni e le mutazioni genetiche che, da uno stesso principio ispiratore, fanno sì che nascano moto molto diverse tra loro. Nate come moto leggerissime, spartane ed essenziali, che rinunciano a qualsiasi cosa (e ne impongono anche al pilota) pur di essere le migliori sui percorsi zeppi di curve, si sono poi moltiplicate fino a dare vita a diversi segmenti.



DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI La ricetta, insomma è sempre quella: una impostazione di guida vagamente off-road, sospensioni più lunghe del normale, ruote da 17" e freni sportivi. Da qui però si è aperto un mondo. Prima sono arrivate le cosiddette motard "stradali" meno estreme, poi le bicilindriche e, infine, siccome all'uomo piace divertirsi ma anche stare comodo, sono arrivate le motard turistiche. Motard turistica? In effetti le due definizioni sembrano essere in antitesi. Perché parlando di una motard a tutto viene in mente tranne che al turismo.



QUANTE SONO? Eppure, guardando i listini, queste moto non mancano. Se prendiamo in considerazione i tre punti chiaveruota da 17, manubrio alto e protezione aerodinamica, scopriamo modelli come Kawasaki Versys, Ducati Multistrada, Triumph Tiger 1050, e Benelli Tre K che corrispondono perfettamente alla definizione che abbiamo dato sopra. Sono turistiche sui generis, ovviamente, più adatte alla scorribanda da 2-3 giorni sui passi alpini dove ubriacarsi di curve con bagaglio minimo al seguito, che al viaggio intercontinentale (che tuttavia non è assolutamente precluso).



FUNTOURING Però è un fatto che al lato fun, queste moto accoppino anche quello touring, perché possono montare delle borse (per tutte esistono attacchi dedicati) e offrono, chi più chi meno, una certa protezione aerodinamica.



ANCHE IN ARANCIO Poteva mancare l'inventore delle supermoto da questo segmento? Certo che no, per questo KTM ha deciso quest'anno (anche seguendo le molte richieste arrivate dalla clientela) di realizzare la 990 SMT. Quella T dopo il nome (evidente iniziale di Touring) suona un po' strana visto che stiamo parlando di un marchio che delle moto estreme ha fatto la propria bandiera, ma offre alla Casa di Mattighofen la possibilità di aprire una porta in più a chi, magari appassionato di KTM, vorrebbe guidare una moto più polivalente rispetto alle indiavolate stradali arancioni.

KTM INSIDE La SMT arriva proprio per questo, è sempre una KTM nell'animo, ha ancora l'indole della mangia curve, ma offre anche una posizione di guida più confortevole, una protezione aerodinamica più che dignitosa.



MOTORE MOTARD Le novità introdotte dai tecnici per fare della maximotard di Mattighofen una sorta di globetrotter dal passo svelto sono tante e toccano molti componenti, tranne il motore. A Mattighofen non hanno ritenuto opportuno intervenire sull’unità che già spinge la burrascosa SM 990 (e questo già da solo spiega molte cose) così a muovere la SMT c'è lo stesso bicilindrico LC8 da 999 cc, 115 cv e 97 Nm di coppia che già conosciamo.

CYRANO Quanto invece alle novità, la più evidente è chiaramente il cupolino dotato di parabrezza scuro, fissato direttamente al telaio e non alla forcella. Un innesto che cambia letteralmente faccia alla moto (Piace? Non piace? A voi la sentenza). Alle sue spalle, il ponte di comando si compone del classico cruscotto multifunzione (manca però l'indicatore del livello carburante che su una moto del genere non ci starebbe male) e di un manubrio a sezione variabile in alluminio.



SELLA PER DUE Per il resto si notano subito l'inedita sella matrimoniale a due piani (rivista sia nella sagoma sia nell'imbottitura) alta 855 mm da terra e la coda rivista per isolare meglio il passeggero dal calore che arriva dagli scarichi, e per ospitare eventualmente le piccole borse laterali realizzate ad hoc per questa moto (si attaccano direttamente agli scarichi con attacchi specifici).

Il SOLITO TRALICCIO ll telaio, come già detto, resta quello noto, un traliccio in tubi d'acciaio al cromo-molibdeno. Le sospensioni, entrambe completamente regolabili (addirittura doppia regolazione per il mono!) e firmate WP, sono invece riviste nella taratura per assecondare il comfort, e diminuiscono l'escursione di 20 mm (la forcella passa da 180 a 160 mm e il mono da 200 a 180) rispetto a quelle della SM. Peccato solo che, di contorno, non sia arrivata anche la regolazione remota del monoammortizzatore (come quella dell'Adventure, per intenderci) utile per regolare al volo l'assetto quando magari si carica il passeggero. E, aggiungo, perchè non farne anche una versione con ABS?



SCARPE TEDESCHE, FRENI ITALIANI Le ruote sono in lega, calzano pneumatici Continental Sport Attack nelle misure 120/70-17 e 180/55-17. Quanto poi ai freni. , l'impianto è Brembo, con all'anteriore una coppia di dischi flottanti lavorati da pinze radiali a quattro pistoncini. Con l'arrivo del cupolino e degli altri accessori il peso sale di 5 kg rispetto alla SM, ma la SMT resta sempre una moto molto leggera fermando la bilancia prima dei 200 kg (196 esattamente) con tutti i liquidi tranne la benzina.

SI FA PAGARE Insomma la dotazione è quella di alto livello che caratterizza sempre tutte le KTM, che per questo si fanno pagare. La SMT costa infatti 12.710 € franco concessionario, trovatemi però un'altra "turistica" con il medesimo equipaggiamento tecnico.



COME VA Piccoli interventi, grandi cambiamenti, così ci hanno introdotto la SMT gli uomini KTM, e in effetti, soprattutto dopo aver guidato in contemporanea anche la SMR (ci cui parleremo nei prossimi giorni) è sorprendente notare come da una stessa base si possano ottenere moto così diverse.

SEMPRE KTM Intendiamoci, non è che adesso la 990 austriaca sia diventata una noiosa moto da turismo, tutt’altro, la SMT è pur sempre una KTM, moto la cui anima tempestosa non può non emergere ad ogni apertura del gas. Però è anche vero che le modifiche fatte dai tecnici in arancio sono andate nella direzione giusta. In poche parole, la SMT è ancora emozionante come una supermoto, nulla toglie al divertimento e all’efficacia di guida, ma offre protezione e comfort tali da farla apprezzare sulle lunghe distanze.

240 KM NO STOP Il nostro test con un percorso di 240 km così pieno di curve da farci venire il mal di testa lo conferma: alla fine di una giornata di guida che definire intensa è dire poco, nessun indolenzimento, poca stanchezza.

L'ALTERNATIVA Se si esclude la Adventure, nessuna altra KTM è accogliente come la SMT; in sella si sta bene, la nuova conformazione fa sì che si sia ben inseriti nella moto assumendo una postura corretta e di ottimo controllo. I piedi toccano bene terra e il piccolo "gradino" posteriore aiuta in accelerazione contenendo il pilota che alla fine si aggrappa poco al manubrio stancandosi anche meno.

CONFIDENZA IMMEDIATA Alla SMT vien voglia subito di dare del tu, la confidenza è immediata, la padronanza del mezzo superba. Insomma dopo pochi metri ti senti la moto in mano e inizi a giocare. E qui emerge subito il lato "fun" della SMT. Il motore è il solito KTM: generoso a tutti i regimi sempre disponibile a sparar fuori chili di coppia e prontissimo a reagire alle sollecitazioni del gas. Fin troppo, forse, dato il tipo di moto magari sarebbe ancora più apprezzabile (soprattutto da chi vuole andare in giro ad una andatura rilassata) una mappatura che assicuri un apri chiudi più soft.



FAME DI CURVE Come tutte le motard, anche la SMT è una moto che ha fame di curve, appena la strada inizia ad attorcigliarsi inizia anche il divertimento. La 990 austriaca danza tra i cambi di direzione con una agilità incredibile, le sospensioni più "corte" e quel paio di chili piazzati sull’avantreno non hanno tolto agilità alla moto, ma l’hanno resa più "rotonda" nel comportamento e, anzi, aiutano a caricare meglio l’anteriore e ad avere quel feeling con l'avantreno (soprattutto in velocità) che spesso sulle motard superleggere viene un po’ a mancare.

PIU OMOGENEA Quel comportamento "spigoloso" tipico di tutte le motard (che vanno guidate in modo sincopato) è quasi assente e lascia spazio ad una moto più omogenea, con una discesa in piega più controllata, e una percorrenza di curva più fluida, anche se la velocità nel tuffarsi alla corda, tipica della ruota da 17, è rimasta. Mentre la guidavo sulle fantastiche curve delle strade portoghesi ad un certo punto ho pensato che con la ruota da 19 questa moto sarebbe stata assolutamente perfetta, ma parlando con i tecnici KTM sono venuto a sapere che è stata provata ma scartata perché l’appoggio e il feedback non sarebbero stati gli stessi. Se hanno deciso così, un motivo ci sarà.

ASSETTO PERFETTO L’assetto studiato dagli uomini di Mattighofen va promosso a pieni voti. Per la prima volta, finalmente, ho trovato una KTM stradale senza il solito setting super rigido e i benefici di questa scelta sono evidenti da subito. La SMT mostra in questo caso il suo lato touring, perché ha sospensioni scorrevoli e capaci di digerire le asperità come il brodino della nonna, copiando qualsiasi cosa e dandoti sempre la piacevole sensazione che le ruote (tra l’altro i Continental Sport Attack vanno davvero alla grande) sono sempre ben attaccate all’asfalto. Il comfort quindi è di ottimo livello, però il bello (ed è qui che si nota la qualità di mono e forcella) è che anche forzando il ritmo il sostegno non viene mai meno, l’idraulica è sempre ben controllata.

TI FAI PRENDERE Con una accoppiata motore/telaio così ben amalgamata ci vuol ben poco a farsi prendere la mano, così è quasi scontato che dopo pochi chilometri il ritmo che si tiene, di turistico abbia ben poco. Proprio questo è il "problema" della SMT e in generale di tutte le KTM, la cosa difficile è riuscire ad andare piano... Ma sulle curve tutte le motard sono così, ti istigano, ti invogliano ad aggredire le curve in un modo tale che non sei mai sazio. In questo la SMT è resta motard nell'anima. Poi, però, fa la differenza quando i percorsi si velocizzano. Dove con le motard normali devi tirare i remi in barca per non farti prendere a schiaffi dal vento, qui puoi insistere senza problemi perché il riparo aerodinamico ti dà una gran mano.

AUTOSTRADA NO PROBLEM Un tratto autostradale ci ha consentito anche di verificare l’efficienza della protezione, che mi sento di promuovere. Cupolino e plexiglass non saranno proprio il massimo dell’estetica ma quanto a efficacia non c’è da lamentarsi, la protezione è valida fino ad almeno 170 orari indicati (dentro busto e spalle, fuori parte del casco) e per un pilota di altezza media (da 170 a 180 cm) non si avvertono turbolenze fastidiose. Potendo, una velocità di crociera di 160 all’ora indicati è praticamente mantenibile all’infinito. Un prodotto azzeccato, quindi, che mantiene ciò che promette: unire l’utile di una moto touring al dilettevole di una supermoto. Avete bisogno di qualcosa in più?

giovedì 12 febbraio 2009

Primo Test di Motociclismo della 990 SMT

dal sito web di Motociclismo viene anticipato il test fatto in Portogallo

Portimao (PORTOGALLO) 11 febbraio 2009 - KTM vuole avere la migliore moto sportiva per ogni cliente. Anche per il turista che non intende rinunciare a prestazioni ed efficacia di guida. È in quest’ottica che la Casa di Mattighofen presenta la 990 SM T, declinazione in chiave “macinachilometri” della divertentissima 990 SM.

Tecnicamente, la base di partenza non cambia. Telaio, motore e freni (Brembo) sono infatti identici. Inediti, invece, la semicarentura, la sella più bassa di 20 mm (da 875 a 855) e comoda anche per il passeggero, il reparto sospensioni (interamente WP), con corsa ridotta e taratura adeguata, e la piccola intelaiatura posteriore per le borse morbide in optional.

L’abbiamo provata tra le colline portoghesi dell’Algarve. In sella, scopriamo una posizione di guida molto comoda: la schiena rimane solo leggermente caricata verso l’avantreno, braccia e gambe trovano i comandi in posizione naturale, e la seduta rimane comoda per tutti e 300 i km del nostro percorso. La rinnovata protezione aerodinamica si svela in autostrada, dove si viaggia senza alcun problema fino a 150 – 160 km/h.





Contenuto il livello di vibrazioni, che cominciano a farsi sentire (soprattutto alle manopole) oltre i 6.000 giri. A 130 km/h si viaggia però a 4.600 giri. Buona anche la visibilità offerta dagli specchietti. Tra le curve, la strettissima parentela con la 990 SM è evidente; l’SM T è rapida nell’impostare le traiettorie e rigorosa nel mantenerle, pure quando l’asfalto non è perfetto. Merito anche dell’ottimo reparto sospensioni.




Esplosivo il motore, che garantisce accelerazioni fulminee e riprese fluide e vigorose fin dai bassi regimi. Tra i pochissimi difetti, segnaliamo una corsa un filo lunga del cambio e una capacità di carico che, anche con le borse morbide optional, è limitata.

martedì 10 febbraio 2009

Responsabilità del gestore per il caso di furto del veicolo

bene bene ....

Se vi rubano l’auto o la moto, oppure se trovate dei danni, dopo averle lasciate in un parcheggio a pagamento, il proprietario o il gestore sono obbligati a risarcirvi. L’obbligo è motivato dal fatto che, come per un guardaroba, il pagamento del biglietto implica la custodia del bene a carico di chi riceve il denaro. Lo ha stabilito la Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione con la sentenza numero 1957 del 27 gennaio 2009, secondo cui “il contratto di parcheggio prevede sempre l’onere della custodia a carico del concessionario”. Pertanto nessun cartello che allerti sulla condizione di “parcheggio non custodito” esimerà proprietario o gestore dal pagare i danni alla parte lesa, cioè che ha subito il furto o il danneggiamento. Nemmeno un regolamento del Comune che solleva la società responsabile del parcheggio potrà essere un elemento valido per difendere chi è tenuto al risarcimento del danno.

cassazione nr. 1957

lunedì 9 febbraio 2009

OT: Il testamento biologico

Il primo Off Topic del Blog.

Pubblico il testamento biologico da stampare, compilare e conservare

Testamento Biologico



perchè nessuno - MAI - per suoi squallidi fini politici e personali possa sopraffare la nostra ultimissima volontà su questa Terra.

venerdì 6 febbraio 2009

Tour Alpino-Austriaco (Agosto)

Il grande Michele avanza un'altra proposta estiva ...

3 giorni, 1500 km circa su e giù dai passi alpini tra Italia e Austria :-))))))
Periodo di massima previsto: 1-2-3 agosto

La mappa (v1.1) all'incirca è la seguente:


Visualizzazione ingrandita della mappa

... ma modifiche, idee e contributi sono sempre ben accetti!
Avanti signori motard! venite a contribuire con idee e a partecipare!

Proposta Indecente per Luglio ...

Vi faccio una proposta indecente :

la KTM organizza delle pistate con le sue moto ... ma l'unica data italiana è il 17-18 marzo al Mugello

http://www.ktmraceorange.com/Date-Registrazioni.1204.3.html

visto che "purtroppo" dal 20 al 22 di marzo faccio enduro, mi sembrava eccessivo partecipare anche a questa occasione ... perciò PROPONGO:

- il 9 luglio in Francia sul circuito "L'Anneau du Rhin" al prezzo di 130 euri (corso e pista inclusi). Per la moto aspetto risposta dalla K
- partenza il giorno prima e ritorno il giorno dopo scavallando Svizzera, Germania e Francia ...


View Larger Map

C'E' QUALCUNO????????????

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